Stipendi Pubblica Amministrazione

Stipendi Pubblica Amministrazione: quanto si guadagna in una PA?

RedazioneConsigli Utili

Stipendi Pubblica Amministrazione: quanto si guadagna in una PA?

Gli stipendi Pubblica Amministrazione sono davvero più bassi rispetto a chi lavora in imprese private? Quanto guadagna un dipendente di una PA? Scopriamolo in questo articolo.

Esiste un luogo comune che serpeggia tra chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta – e non solo – che riguarda la Pubblica Amministrazione: per molti, infatti, gli stipendi PA sono più bassi che nelle imprese private.

Sfatiamo subito questo mito: in Italia gli stipendi pubblica amministrazione, in media, sono più alti che nel comparto privato. Nel 2022 la differenza tra pubblico e privato era pari al 21%. Parlando di cifre dure e pure, lo stipendio lordo medio annuale di un dipendente pubblico è di 37.073 euro, il dipendente privato si ferma invece a 29.260 euro.

In realtà, negli ultimi anni, la differenza si è assottigliata di molto, anche a causa del blocco degli stipendi. Da poco però sono tornati a risalire gli stipendi PA, con un ennesimo ingrossamento della forbice tra le retribuzioni private e pubbliche.

Stipendi Pubblica Amministrazione: dove si guadagna di più?

Andando a scavare nei dati, in particolare grazie all’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), è possibile capire in quale Pubblica Amministrazione si guadagna di più.
Gli stipendi Pubblica Amministrazione, divisi per comparto, mettono in luce questa “classifica” rispetto alla RAL media (aggiornata al 2020) dei dipendenti:

  • Magistratura: 135.801 euro
  • Carriera Prefettizia: 101.028 euro
  • Carriera Penitenziaria: 93.162 euro
  • Carriera Diplomatica: 89.193 euro
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri: 69.056 euro
  • Professori e Ricercatori Universitari: 45.952 euro
  • Enti di Ricerca: 44 167 euro
  • Corpi di Polizia: 43.659 euro
  • Sanità: 42.731 euro
  • Forze Armate: 40.790 euro
  • Vigili del Fuoco: 38.231 euro
  • Agenzie fiscali: 37.951 euro
  • Funzioni Centrali: 36.436 euro
  • Ministeri: 32.623 euro
  • Scuola: 30.313 euro
  • Istruzione e Ricerca: 30.697 euro
  • Funzioni Locali: 30.319 euro
  • Università: 30.062 euro

È chiaro che vi è una grande discrepanza fra le amministrazioni pubbliche per quanto riguarda lo stipendio dei dipendenti. Detto ciò rimane un dato incontrovertibile: anche nella PA in cui le retribuzioni sono più basse, in media un dipendente pubblico guadagna sempre di più di un privato.

Il nuovo CCNL che ha cambiato la PA

Capire quali ruoli nelle PA siano più redditizi di altri non è più così semplice. Negli anni precedenti infatti esistevano fasce di reddito specifiche per ogni ruolo. Adesso la situazione è cambiata di molto.

È stata attuata una semplificazione dei ruoli nella Pubblica Amministrazione. Le Funzioni Centrali, in particolare, hanno attuato un sistema a quattro aree che, come abbiamo già accennato, ha sostituito il precedente sistema. La vecchia suddivisione, infatti, prevedeva che a ogni area corrispondessero “sotto-segmenti” corrispondenti alle relative remunerazioni. Ora questo sistema è superato e le nuove aree sono le seguenti:

  • Area Funzionari: ex Area C o Terza Area
  • Area Assistenti: ex Area B o Seconda Area
  • Area Operatori: ex Area A o Prima Area

Lo stesso è avvenuto anche per quanto riguarda la classificazione dei dipendenti degli Enti Locali, ora divisi come segue:

  • Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione: ex cat. D
  • Area degli Istruttori: ex cat. C
  • Area degli Operatori Esperti: ex cat. B
  • Area degli Operatori: ex cat. A

Una differenziazione maggiore è rimasta invece nel comparto Sanità, dove le specificità delle professioni non permettono un’unificazione e una semplificazione ulteriore. Ecco la nuova classificazione:

  • Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari: ex cat. D e Ds
  • Area degli Assistenti: ex cat. C
  • Area degli Operatori: ex cat. Bs
  • Area del Personale di Supporto: ex cat. A e B
  • Il nuovo sistema, inoltre, punta ad aumentare scatti di carriera dei dipendenti già avviati, rendendo più agevole le progressioni tra aree diverse.

    Pubblica Amministrazione: stipendi in crescita

    Come avevamo già anticipato, per lungo tempo c’è stato un blocco degli stipendi Pubblica Amministrazione. Per ben 5 anni (tra il 2011 e il 2015) coloro che lavoravano per lo Stato non avevano la possibilità di contrattare un aumento salariale, nonostante la continua crescita dell’inflazione.

    Dopo anni di battaglie delle rappresentanze sindacali e militari, il 24 Giugno 2015 è arrivata la pronuncia della Corte Costituzione che ha dichiarato l’illegittimità di tale blocco. Il Sole 24 Ore ha calcolato che, a causa dell’aumento dell’inflazione, i dipendenti pubblici hanno perso 700 euro l’anno in quel periodo di tempo.

    Dal 2015, quindi, gli stipendi PA sono tornati a salire, ben più che nel settore privato, come dimostra lo studio dell’ARAN in collaborazione con l’ISTAT. Nei primi tre mesi del 2023 la crescita degli stipendi dei non dirigenti privati è stata di 1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. D’altro canto per lo stesso tipo di lavoratori, nel settore pubblico vi è stata una crescita di 2,1 punti. Lo stesso è avvenuto nel 2022, con un aumento rispetto all’anno precedente di 1 punto per i dipendenti pubblici e di 0,6 punti nel privato.

    Gli ultimi due anni sono quindi stati particolarmente fruttuosi per le tasche di coloro che dipendono dallo Stato, dopo anni di blocco stipendiale.

    Stipendi PA vs Privato: dove si guadagna meno?

    Lo abbiamo già detto più volte ma è il caso di ripeterlo: nonostante il blocco della paga durato 5 anni, gli Stipendi PA sono, in media, più alti che nel comparto privato. Gli incrementi, nella Pubblica Amministrazione, sono stati maggiori, la RAL è sempre stata più alta. Possiamo quindi concludere che nel settore privato si guadagna meno.

    Ovviamente le cose non sono mai semplici come sembrano. La crescita di carriera è ancora ad appannaggio di pochi nelle pubbliche amministrazioni, mentre nel settore privato c’è una maggiore mobilità sociale, anche se minore rispetto al passato.

    Inoltre, gli stipendi medi che abbiamo elencato nel primo paragrafo tengono conto di tutti gli stipendi dei dipendenti, anche dei più anziani. Altra cosa sono gli stipendi Pubblica Amministrazione di primo ingresso: ben più bassi rispetto a chi ha avuto già decine di scatti d’anzianità.

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    Gli stipendi Pubblica Amministrazione sono davvero più bassi rispetto a chi lavora in imprese private? Quanto guadagna un dipendente di una PA? Scopriamolo in questo articolo.

    Esiste un luogo comune che serpeggia tra chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta – e non solo – che riguarda la Pubblica Amministrazione: per molti, infatti, gli stipendi PA sono più bassi che nelle imprese private.

    Sfatiamo subito questo mito: in Italia gli stipendi pubblica amministrazione, in media, sono più alti che nel comparto privato. Nel 2022 la differenza tra pubblico e privato era pari al 21%. Parlando di cifre dure e pure, lo stipendio lordo medio annuale di un dipendente pubblico è di 37.073 euro, il dipendente privato si ferma invece a 29.260 euro.

    In realtà, negli ultimi anni, la differenza si è assottigliata di molto, anche a causa del blocco degli stipendi. Da poco però sono tornati a risalire gli stipendi PA, con un ennesimo ingrossamento della forbice tra le retribuzioni private e pubbliche.

    Stipendi Pubblica Amministrazione: dove si guadagna di più?

    Andando a scavare nei dati, in particolare grazie all’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), è possibile capire in quale Pubblica Amministrazione si guadagna di più.
    Gli stipendi Pubblica Amministrazione, divisi per comparto, mettono in luce questa “classifica” rispetto alla RAL media (aggiornata al 2020) dei dipendenti:

    • Magistratura: 135.801 euro
    • Carriera Prefettizia: 101.028 euro
    • Carriera Penitenziaria: 93.162 euro
    • Carriera Diplomatica: 89.193 euro
    • Presidenza del Consiglio dei Ministri: 69.056 euro
    • Professori e Ricercatori Universitari: 45.952 euro
    • Enti di Ricerca: 44 167 euro
    • Corpi di Polizia: 43.659 euro
    • Sanità: 42.731 euro
    • Forze Armate: 40.790 euro
    • Vigili del Fuoco: 38.231 euro
    • Agenzie fiscali: 37.951 euro
    • Funzioni Centrali: 36.436 euro
    • Ministeri: 32.623 euro
    • Scuola: 30.313 euro
    • Istruzione e Ricerca: 30.697 euro
    • Funzioni Locali: 30.319 euro
    • Università: 30.062 euro

    È chiaro che vi è una grande discrepanza fra le amministrazioni pubbliche per quanto riguarda lo stipendio dei dipendenti. Detto ciò rimane un dato incontrovertibile: anche nella PA in cui le retribuzioni sono più basse, in media un dipendente pubblico guadagna sempre di più di un privato.

    Il nuovo CCNL che ha cambiato la PA

    Capire quali ruoli nelle PA siano più redditizi di altri non è più così semplice. Negli anni precedenti infatti esistevano fasce di reddito specifiche per ogni ruolo. Adesso la situazione è cambiata di molto.

    È stata attuata una semplificazione dei ruoli nella Pubblica Amministrazione. Le Funzioni Centrali, in particolare, hanno attuato un sistema a quattro aree che, come abbiamo già accennato, ha sostituito il precedente sistema. La vecchia suddivisione, infatti, prevedeva che a ogni area corrispondessero “sotto-segmenti” corrispondenti alle relative remunerazioni. Ora questo sistema è superato e le nuove aree sono le seguenti:

    • Area Funzionari: ex Area C o Terza Area
    • Area Assistenti: ex Area B o Seconda Area
    • Area Operatori: ex Area A o Prima Area

    Lo stesso è avvenuto anche per quanto riguarda la classificazione dei dipendenti degli Enti Locali, ora divisi come segue:

    • Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione: ex cat. D
    • Area degli Istruttori: ex cat. C
    • Area degli Operatori Esperti: ex cat. B
    • Area degli Operatori: ex cat. A

    Una differenziazione maggiore è rimasta invece nel comparto Sanità, dove le specificità delle professioni non permettono un’unificazione e una semplificazione ulteriore. Ecco la nuova classificazione:

  • Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari: ex cat. D e Ds
  • Area degli Assistenti: ex cat. C
  • Area degli Operatori: ex cat. Bs
  • Area del Personale di Supporto: ex cat. A e B
  • Il nuovo sistema, inoltre, punta ad aumentare scatti di carriera dei dipendenti già avviati, rendendo più agevole le progressioni tra aree diverse.

    Pubblica Amministrazione: stipendi in crescita

    Come avevamo già anticipato, per lungo tempo c’è stato un blocco degli stipendi Pubblica Amministrazione. Per ben 5 anni (tra il 2011 e il 2015) coloro che lavoravano per lo Stato non avevano la possibilità di contrattare un aumento salariale, nonostante la continua crescita dell’inflazione.

    Dopo anni di battaglie delle rappresentanze sindacali e militari, il 24 Giugno 2015 è arrivata la pronuncia della Corte Costituzione che ha dichiarato l’illegittimità di tale blocco. Il Sole 24 Ore ha calcolato che, a causa dell’aumento dell’inflazione, i dipendenti pubblici hanno perso 700 euro l’anno in quel periodo di tempo.

    Dal 2015, quindi, gli stipendi PA sono tornati a salire, ben più che nel settore privato, come dimostra lo studio dell’ARAN in collaborazione con l’ISTAT. Nei primi tre mesi del 2023 la crescita degli stipendi dei non dirigenti privati è stata di 1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. D’altro canto per lo stesso tipo di lavoratori, nel settore pubblico vi è stata una crescita di 2,1 punti. Lo stesso è avvenuto nel 2022, con un aumento rispetto all’anno precedente di 1 punto per i dipendenti pubblici e di 0,6 punti nel privato.

    Gli ultimi due anni sono quindi stati particolarmente fruttuosi per le tasche di coloro che dipendono dallo Stato, dopo anni di blocco stipendiale.

    Stipendi PA vs Privato: dove si guadagna meno?

    Lo abbiamo già detto più volte ma è il caso di ripeterlo: nonostante il blocco della paga durato 5 anni, gli Stipendi PA sono, in media, più alti che nel comparto privato. Gli incrementi, nella Pubblica Amministrazione, sono stati maggiori, la RAL è sempre stata più alta. Possiamo quindi concludere che nel settore privato si guadagna meno.

    Ovviamente le cose non sono mai semplici come sembrano. La crescita di carriera è ancora ad appannaggio di pochi nelle pubbliche amministrazioni, mentre nel settore privato c’è una maggiore mobilità sociale, anche se minore rispetto al passato.

    Inoltre, gli stipendi medi che abbiamo elencato nel primo paragrafo tengono conto di tutti gli stipendi dei dipendenti, anche dei più anziani. Altra cosa sono gli stipendi Pubblica Amministrazione di primo ingresso: ben più bassi rispetto a chi ha avuto già decine di scatti d’anzianità.

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    Stipendi Pubblica Amministrazione: quanto si guadagna in una PA?

    Gli stipendi Pubblica Amministrazione sono davvero più bassi rispetto a chi lavora in imprese private? Quanto guadagna un dipendente di una PA? Scopriamolo in questo articolo.

    Esiste un luogo comune che serpeggia tra chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta – e non solo – che riguarda la Pubblica Amministrazione: per molti, infatti, gli stipendi PA sono più bassi che nelle imprese private.

    Sfatiamo subito questo mito: in Italia gli stipendi pubblica amministrazione, in media, sono più alti che nel comparto privato. Nel 2022 la differenza tra pubblico e privato era pari al 21%. Parlando di cifre dure e pure, lo stipendio lordo medio annuale di un dipendente pubblico è di 37.073 euro, il dipendente privato si ferma invece a 29.260 euro.

    In realtà, negli ultimi anni, la differenza si è assottigliata di molto, anche a causa del blocco degli stipendi. Da poco però sono tornati a risalire gli stipendi PA, con un ennesimo ingrossamento della forbice tra le retribuzioni private e pubbliche.

    Stipendi Pubblica Amministrazione: dove si guadagna di più?

    Andando a scavare nei dati, in particolare grazie all’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), è possibile capire in quale Pubblica Amministrazione si guadagna di più.
    Gli stipendi Pubblica Amministrazione, divisi per comparto, mettono in luce questa “classifica” rispetto alla RAL media (aggiornata al 2020) dei dipendenti:

    • Magistratura: 135.801 euro
    • Carriera Prefettizia: 101.028 euro
    • Carriera Penitenziaria: 93.162 euro
    • Carriera Diplomatica: 89.193 euro
    • Presidenza del Consiglio dei Ministri: 69.056 euro
    • Professori e Ricercatori Universitari: 45.952 euro
    • Enti di Ricerca: 44 167 euro
    • Corpi di Polizia: 43.659 euro
    • Sanità: 42.731 euro
    • Forze Armate: 40.790 euro
    • Vigili del Fuoco: 38.231 euro
    • Agenzie fiscali: 37.951 euro
    • Funzioni Centrali: 36.436 euro
    • Ministeri: 32.623 euro
    • Scuola: 30.313 euro
    • Istruzione e Ricerca: 30.697 euro
    • Funzioni Locali: 30.319 euro
    • Università: 30.062 euro

    È chiaro che vi è una grande discrepanza fra le amministrazioni pubbliche per quanto riguarda lo stipendio dei dipendenti. Detto ciò rimane un dato incontrovertibile: anche nella PA in cui le retribuzioni sono più basse, in media un dipendente pubblico guadagna sempre di più di un privato.

    Il nuovo CCNL che ha cambiato la PA

    Capire quali ruoli nelle PA siano più redditizi di altri non è più così semplice. Negli anni precedenti infatti esistevano fasce di reddito specifiche per ogni ruolo. Adesso la situazione è cambiata di molto.

    È stata attuata una semplificazione dei ruoli nella Pubblica Amministrazione. Le Funzioni Centrali, in particolare, hanno attuato un sistema a quattro aree che, come abbiamo già accennato, ha sostituito il precedente sistema. La vecchia suddivisione, infatti, prevedeva che a ogni area corrispondessero “sotto-segmenti” corrispondenti alle relative remunerazioni. Ora questo sistema è superato e le nuove aree sono le seguenti:

    • Area Funzionari: ex Area C o Terza Area
    • Area Assistenti: ex Area B o Seconda Area
    • Area Operatori: ex Area A o Prima Area

    Lo stesso è avvenuto anche per quanto riguarda la classificazione dei dipendenti degli Enti Locali, ora divisi come segue:

    • Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione: ex cat. D
    • Area degli Istruttori: ex cat. C
    • Area degli Operatori Esperti: ex cat. B
    • Area degli Operatori: ex cat. A

    Una differenziazione maggiore è rimasta invece nel comparto Sanità, dove le specificità delle professioni non permettono un’unificazione e una semplificazione ulteriore. Ecco la nuova classificazione:

  • Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari: ex cat. D e Ds
  • Area degli Assistenti: ex cat. C
  • Area degli Operatori: ex cat. Bs
  • Area del Personale di Supporto: ex cat. A e B
  • Il nuovo sistema, inoltre, punta ad aumentare scatti di carriera dei dipendenti già avviati, rendendo più agevole le progressioni tra aree diverse.

    Pubblica Amministrazione: stipendi in crescita

    Come avevamo già anticipato, per lungo tempo c’è stato un blocco degli stipendi Pubblica Amministrazione. Per ben 5 anni (tra il 2011 e il 2015) coloro che lavoravano per lo Stato non avevano la possibilità di contrattare un aumento salariale, nonostante la continua crescita dell’inflazione.

    Dopo anni di battaglie delle rappresentanze sindacali e militari, il 24 Giugno 2015 è arrivata la pronuncia della Corte Costituzione che ha dichiarato l’illegittimità di tale blocco. Il Sole 24 Ore ha calcolato che, a causa dell’aumento dell’inflazione, i dipendenti pubblici hanno perso 700 euro l’anno in quel periodo di tempo.

    Dal 2015, quindi, gli stipendi PA sono tornati a salire, ben più che nel settore privato, come dimostra lo studio dell’ARAN in collaborazione con l’ISTAT. Nei primi tre mesi del 2023 la crescita degli stipendi dei non dirigenti privati è stata di 1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. D’altro canto per lo stesso tipo di lavoratori, nel settore pubblico vi è stata una crescita di 2,1 punti. Lo stesso è avvenuto nel 2022, con un aumento rispetto all’anno precedente di 1 punto per i dipendenti pubblici e di 0,6 punti nel privato.

    Gli ultimi due anni sono quindi stati particolarmente fruttuosi per le tasche di coloro che dipendono dallo Stato, dopo anni di blocco stipendiale.

    Stipendi PA vs Privato: dove si guadagna meno?

    Lo abbiamo già detto più volte ma è il caso di ripeterlo: nonostante il blocco della paga durato 5 anni, gli Stipendi PA sono, in media, più alti che nel comparto privato. Gli incrementi, nella Pubblica Amministrazione, sono stati maggiori, la RAL è sempre stata più alta. Possiamo quindi concludere che nel settore privato si guadagna meno.

    Ovviamente le cose non sono mai semplici come sembrano. La crescita di carriera è ancora ad appannaggio di pochi nelle pubbliche amministrazioni, mentre nel settore privato c’è una maggiore mobilità sociale, anche se minore rispetto al passato.

    Inoltre, gli stipendi medi che abbiamo elencato nel primo paragrafo tengono conto di tutti gli stipendi dei dipendenti, anche dei più anziani. Altra cosa sono gli stipendi Pubblica Amministrazione di primo ingresso: ben più bassi rispetto a chi ha avuto già decine di scatti d’anzianità.

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